Iodio, Tiroide e sale Iodato
Lo iodio è un sale minerale diffuso in natura ma sempre presente in percentuali molto ridotte.
Si trova sotto forma di ioduro nelle acque marine (in piccola quantità) e come iodato di sodio in alcuni depositi salini (in abbondanza).
Svolge una importante azione preventiva nei confronti di una serie di malattie, tra cui principalmente quelle tiroidee.
Gli esseri umani infatti concentrano lo iodio nella tiroide, dove viene utilizzato per produrre due ormoni:
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triiodiotironina (T3)
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tirosina (T4)
Gli ormoni tiroidei regolano lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l'accrescimento corporeo.
Carenza di iodio e patologie
La carenza di iodio porta allo sviluppo di diverse patologie:
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Gozzo
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Ipertiroidismo
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Ipotiroidismo
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Tumori
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Altre malattie tiroidee
Gozzo - Aumento di volume della ghiandola tiroidea. Il gozzo può presentarsi sia in caso di ipertiroidismo che di ipotiroidismo.
La funzione della ghiandola può essere normale (gozzo eutiroideo) o alterata (gozzo iperfunzionante o ipofunzionante). In Italia si ammalano di gozzo circa 6 milioni di persone ( più del 10 per cento della popolazione).
Ipertiroidismo - Si manifesta quando la ghiandola tiroidea funziona in eccesso rilasciando troppo ormone nell’organismo. L’ipertiroidismo può essere causato da numerosi fattori, come il morbo di Basedow, da una inappropriata secrezione di TSH o da una secrezione tumorale di fattori TSH simili, da altre forme tumorali, come quelli ovarici o dalla metastasi di tumori tiroidei differenziati, da un gozzo o da un nodulo iperfunzionante, da una assunzione eccessiva di ormone tiroideo.
Ipotiroidismo - Si sviluppa quando gli ormoni tiroidei sono insufficienti. In genere questo avviene quando si è sottoposti a radiazioni (radio-iodio), o in seguito a malattie metaboliche da accumulo, o in presenza di una carenza o eccesso di iodio o in seguito a lesioni dell’ipotalamo. Si tratta di una malattia la cui reale incidenza è difficilmente valutabile, variamente influenzata da fattori genetici ed ambientali, tra i quali la carenza di iodio.
Tumori - Lo sviluppo di noduli tiroidei è solitamente un fenomeno di natura benigna (solo lo 0,3% dei noduli è una neoplasia maligna). In caso di noduli maligni, i carcinomi più comuni sono gli adenocarcinomi papillari o papillari-follicolari (misti) che rappresentano circa il 60% dei tumori maligni della tiroide.
Altre malattie tiroidee - Poco si sa della tiroidite di Hashimoto e delle altre malattie autoimmuni: in base ad analisi autoptiche colpisce dal 5 al 15% della popolazione femminile e dall'1 al 5% della popolazione maschile, aumentando di frequenza col progredire dell'età in particolare nelle donne.
Un'altra forma di malattia al femminile è la tiroidite post-partum, si presenta nel 5-9% delle donne subito dopo aver partorito ed è di solito una condizione transitoria.
Iodio e gravidanza
Il fabbisogno di iodio è particolarmente elevato per le donne in gravidanza e per i bambini. Secondo le stime attuali, un neonato su 3mila nasce con una forma di malattia tiroidea.
Una carenza di ormone tiroideo durante la vita fetale e neo natale può avere effetti diversi tra cui:
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arresto irreversibile della maturazione dell’encefalo con gravi conseguenze sullo sviluppo intellettivo e conseguente ritardo mentale
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sordomutismo
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paralisi spastica.
Nelle sue forme più gravi, la carenza iodica può portare a cretinismo, una condizione raramente riscontrata in Europa, ma rimangono tuttavia presenti aree con carenza iodica moderata che comporta deficit cognitivi e neuropsicologici minori.
Lo iodio in quali cibi si trova?
La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio.
Lo iodio è presente nel corpo umano in quantità di 15-20 mg, e l’apporto giornaliero necessario è stimato in 150 ug/giorno.
Tuttavia, la presenza di questo elemento negli alimenti e nelle acque è molto variabile e spesso troppo scarsa rispetto ai fabbisogni umani.
Gli alimenti più ricchi di iodio sono i pesci di mare ed i crostacei. Anche le uova, il latte e la carne ne contengono quantità importanti.
Quantità minori sono contenute nei vegetali e nella frutta.
Sulla base di studi specifici è comunque risultato che la quantità media assunta normalmente con la dieta dalla popolazione è insufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di iodio.
Una profilassi iodica può aiutare nella prevenzione del gozzo endemico e degli altri disordini da carenza iodica. La profilassi consiste in misure semplici come l’assunzione di sale iodato, cioè sale fortificato con 30 mg di iodio per chilo.
In tutti i soggetti normali, e quindi nella grande maggioranza degli individui, dosi di iodio anche largamente superiori a quelle assunte con l’uso di sale arricchito con iodio sono del tutto prive di rischi. La tiroide possiede infatti un meccanismo naturale di adattamento. In ogni caso, particolare cautela si deve avere nell’utilizzo di alcuni integratori alimentari contenenti quantità elevate di iodio (solitamente a base di alghe), perché potrebbero portare ad una assunzione eccessiva.
Campagne in corso
In Italia è stato attivato un "Comitato nazionale per la prevenzione del gozzo" che promuove la conoscenza e lo svolgimento di studi epidemiologici di questa malattia.
Uno dei risultati più importanti ottenuti in materia di prevenzione è stata l’introduzione dello screening neonatale obbligatorio su tutti i bambini per la presenza di carenze iodiche. Diverse regioni, come la regione Toscana, Liguria ed Emilia Romagna, hanno messo a punto anche campagne locali di prevenzione e di screening.
La profilassi iodica ha portato alla completa eradicazione del gozzo in altri paesi europei, come la Svizzera e i paesi Scandinavi. L’Europa rimane comunque una delle regioni a più basso utilizzo di sale iodato nelle famiglie (27% contro il 90% delle famiglie statunitensi).
In Italia, dal 1997, è stata avviata anche una Campagna nazionale di educazione alimentare, “Sale nell’alimentazione per la profilassi della carenza iodica e la prevenzione dell’ipertensione” ma la vendita di questo tipo di sale è ancora troppo scarsa (circa il 3% di tutto il sale alimentare).
Campagne e studi locali in Toscana, Liguria e Emilia Romagna hanno dimostrato che la profilassi con sale iodato può efficacemente prevenire le malattie da carenza iodica. L’attuale legislazione, pur prevedendo la produzione e la vendita di sale iodato su tutto il territorio nazionale, lascia però che il consumo di questo prodotto si mantenga su base volontaria. Un nuovo disegno di legge, licenziato dal Ministero della Salute, è in attesa di essere approvato.
Falsi miti da sfatare
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E’ vero che si può assumere lo iodio di cui abbiamo bisogno respirando l’aria, in particolare quella di mare che ne è ricca? Falso. Lo iodio assorbito dall’aria è trascurabile.
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E’ vero che il sale marino integrale (non raffinato) è molto ricco di iodio? Falso. ll contenuto di iodio del sale marino integrale è trascurabile.
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E’ vero che chi soffre di malattie della tiroide o che presenta una particolare sensibilità non deve usare il sale arricchito di iodio? Falso. Il contenuto di iodio del sale arricchito è tale da garantirne una quantità fisiologica con la dieta.
Fonti:
- ISS (Istituto Superiore di Sanità)
- Ministero della Salute
- Iodine Global Network
File allegato: Iodine Global Network.JPG
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